Scomparsa di Mirella Gregori, la sorella: “Indagini trascurate, Commissione d’inchiesta ultima speranza per la verità”

Roma. La neocostituita commissione bicamerale di inchiesta deputata a indagare sulla scomparsa di Mirella Gregori (7 maggio 1983) e di Emanuela Orlandi (22 giugno 1983) ha iniziato i lavori il 4 aprile. Domani, giovedì 11 aprile, si riunirà l’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Se ne è parlato a La Storia Oscura, in onda su Radio Cusano, cui ha partecipato la sorella di Mirella, Maria Antonietta Gregori.

Intervistata da Fabio Camillacci e Tiziana Ciavardini, ha dichiarato: “Spero che finalmente dopo 41 anni si possano accendere i riflettori sulla storia di Mirella, almeno per capire come andarono le cose e che fine ha fatto mia sorella. Per noi questa Commissione Parlamentare d’inchiesta è davvero l’ultima spiaggia. Quindi mi auguro con tutto il cuore che i parlamentari vogliano lavorare sul serio.”

Mirella ed Emanuela

“La storia di Mirella e quella di Emanuela Orlandi”, ha considerato, “viaggiano insieme ma non hanno la stessa sorte, pertanto l’appello che voglio fare alla Commissione Parlamentare è di impegnarsi e darci una risposta. D’altronde, il presidente Andrea De Priamo nel primo giorno di lavori di giovedì scorso ha detto che intende ‘accendere una luce di verità su Emanuela e Mirella’. Mi auguro sia davvero così. Io sono a disposizione per chiunque mi voglia ascoltare per rivivere tutto ciò che ho passato in questi 41 anni.”

Indagare separatamente sui due casi

Vi è davvero una correlazione, come molti credono, tra la scomparsa di Mirella e quella di Emanuela? “Mi auguro che si indaghi separatamente sui due casi e che rispetto a quanto accaduto fino a oggi, Mirella Gregori non sia meno importante di Emanuela Orlandi”, sono ancora le parole di Maria Antonietta Gregori. “Spero che le due scomparse vengano messe finalmente sullo stesso piano; anche perché, per alcuni aspetti, le due vicende hanno dei punti in comune. Tipo l’Angelus in cui nell’estate del 1983 Giovanni Paolo II fece sia il nome di Emanuela che quello di Mirella dicendo di pregare per loro. Però, siamo stanchi di vedere e sentire considerare quella di Mirella una scomparsa di serie b come diceva mio padre.”

“Personaggi poco raccomandabili”

“Posso aggiungere che in questi 41 anni ho capito che c’erano dei personaggi poco raccomandabili che orbitavano attorno a mia sorella, la osservavano, la seguivano, la tenevano d’occhio.” E, racconta la sorella, il giorno della scomparsa, sabato 7 maggio 1983, Mirella – che certo non era una sprovveduta – è stata indotta a scendere sotto casa con un inganno. “Certo”, considera, “un’idea precisa è difficile farsela, soprattutto perché in questi 41 anni si sono avvicinati a noi tanti personaggi ambigui. Ecco perché secondo me i lavori d’indagine della Commissione Parlamentare dovrebbero partire proprio dall’inizio di questa brutta storia perché fino a quando non è stata abbinata al caso Orlandi, mia sorella non è stata cercata.”

Gli amici di Mirella

Si dovrebbe, a suo avviso, riconsiderare la cerchia di amici di Mirella, interrogando nuovamente quanti l’hanno vista prima della scomparsa e prendendo in considerazione chi finora non è stato sentito. “E poi c’è il grande giallo legato al Vaticano e al caposcorta di Papa Giovanni Paolo II Raoul Bonarelli, che mia madre sosteneva di aver visto più volte parlare con mia sorella e la sua amica Sonia nel bar che stava sotto casa nostra in via Nomentana”, ha aggiunto Maria Antonietta. “Il fatto assurdo è che tra quanto detto da mia madre agli inquirenti e il confronto tra lei e Bonarelli passarono ben 8 anni.”

Ancora: “Un altro fatto strano rimane la faccia di mia madre dopo il confronto: passò dall’essere sicura che si trattasse della stessa persona a dire che si era sbagliata. Forse le dissero che per il bene della sua famiglia era meglio dire che si era sbagliata? Subì delle pressioni? Disse che Bonarelli non era la persona che parlava con Mirella per proteggere me l’unica figlia che gli era rimasta? Non lo sapremo mai perché mia madre Vittoria si è portata nella tomba questo segreto, ma, l’ho sempre vista strana, quasi spaventata, tutte le volte che le chiedevo di quel confronto. Mi auguro che la Commissione Parlamentare indaghi anche su questo fatto. E mi auguro che altrettanto faccia la Procura di Roma riaprendo finalmente le indagini su Mirella come ha fatto per Emanuela Orlandi.”

Un dossier da cui ripartire

Certo, non mancano elementi su cui condurre un’accurata investigazione. “E non mi vengano a dire che su Mirella c’è poco o niente a livello di faldoni rispetto a Emanuela”, ha sottolineato infatti Maria Antonietta, “perché se è così è solo per il fatto che si è indagato poco e male. Io e il mio avvocato Nicodemo Gentile siamo a disposizione con un nostro speciale dossier; e soprattutto mi auguro che chi sa parli, che si metta una mano sulla coscienza e ci aiuti a risolvere il mistero; secondo me sono in tanti a sapere cosa è successo a mia sorella.”